Struffoli
Gli struffoli sono un tipico dolce della tradizione napoletana e la sua ricetta è preparata in varie regioni d'Italia ma sono conosciuti con altri nomi: a Taranto sono chiamati "sannacchiudere", in Sardegna "giggeri", a Lecce "purcedduzzi" (che significa porcellini fritti) e che identifica gli struffoli pugliesi e infine in Abruzzo, Molise, molte zone del Lazio e Marche "cicerchiata" molto simile a "cicerata" nome usato per identificare gli struffoli in Calabria e Basilicata. Pare che l'origine degli struffoli, come ci suggerisce il nome, sia greca. Non solo la parola "struffolo" deriva dal greco "stróngylos" che significa "di forma tondeggiante" ma, nella cucina greca, esiste un piatto simile, i loukoumades, che sono delle frittelle dolci preparati come gli struffoli. Secondo alcuni storici della cucina, invece, l'origine è spagnola: tra i dolci andalusi, infatti, esiste il piñonate, diverso dagli struffoli napoletani solo per la forma ed è l'ipotesi più accreditata per la lunga dominazione spagnola che ha subito Napoli.
Ingredients
- farina - 350 g
- burro - 60 g
- uova - 3
- zucchero - 40 g
- limone - 1
- arancia - 1
- codette colorate - 20 g
- frutta candita tritata - 150 g
- olio di oliva extravergine - qb
- per il caramello
- miele - 150 g
- zucchero - 80 g
Instructions
Su una spianatoia versare la farina a fontana, formare un buco al centro, unire le uova, 80 g di zucchero, il burro ammorbidito, e un filo di olio, impastare e mettere in frigo per 2 ore. Estrarre dal frigo dividere in pezzi e confezionare alcuni bastoncini di 2 cm, ridurli a tocchetti e friggerli in padella con olio bollente, sgocciolarli e asciugarli sulla carta assorbente. Preparare il caramello: versare in un pentolino il miele con lo zucchero, aggiungere qualche goccia di acqua e cuocere per 5 minuti; togliere dal fuoco e lasciare intiepidire. Recuperare le scorze di arancia e limone. Condire gli struffoli con la salsa di caramello, cospargerli con le codette, la frutta candita e le scorze grattugiate e disporli nel piatto da portata formando una piramide. Lasciare riposare un paio di ore prima di servire